Quando nasce l’arte contemporanea?
Che cos’è l’arte contemporanea?
Le opere d’arte che hanno cambiato il modo di vedere l’arte contemporanea
Arte contemporanea in Italia: 5 artisti da conoscere
Quando nasce l’arte contemporanea?
Definire l’arte contemporanea, quando sia iniziata e come si sia sviluppata è molto difficile in quanto non presenta definizioni precise. In molti hanno provato a rispondere a questa domanda e molto spesso si sono risposti con la fine della Seconda Guerra Mondiale, altri invece la individuano con l’arrivo delle avanguardie del ‘900; altri invece con la caduta del muro di Berlino del 1986;
Ma cos’è l’arte contemporanea?
È comune il pensiero che sia un’arte nuova, differente da tutto ciò che c’era stato prima in quanto l’arte moderna, l’arte medievale e l’arte classica erano periodi caratterizzati da movimenti che seguivano uno stile comune e dediti ad un manifesto accettato da tutti gli artisti.
Con l’avvento della tecnologia e della globalizzazione l’arte si è evoluta velocemente ed in maniera poliedrica rendendo così estremamente difficile incasellare gli artisti in “movimenti”. L’avvento della fotografia, del cinema e via via delle nuove scoperte tecnologiche hanno portato a nuove tipologie di arte e ad una nuova definizione di arte stessa; L’arte contemporanea è stata caratterizzata dalle avanguardie, dai primi futuristi, dal dadaismo, dalla pop art fino ad arrivare ai nostri contemporanei, legati fondamentalmente a quattro tematiche: l’ambientalismo, il post colonialismo, il femminismo ed il post-umano; fino ad un nuovo inizio, quello dell’era completamente digitale con gli NFTs e del ricircolo delle immagini con il Re-enactment.
Le opere d’arte che hanno cambiato il modo di vedere l’arte contemporanea
Nel corso del Novecento l’arte è cambiata notevolmente, il germe di questo cambiamento può essere indicato con l’opera del 1917 di Marcel Duchamp, Fontana. Duchamp decontestualizzava un’urinatoio, girandolo e ponendolo su un piedistallo usando, di fatto, un oggetto conosciuto a tutti, ready made, e dandogli un nuovo significato.
Lucio Fontana, con i suoi Concetto spaziale, Attese, sancì un modo di fare d’arte concettuale, ragionato in cui non conta tanto il risultato bensì il procedimento.
Andy Warhol, Lavender Marylin, 1962, pioniere della Pop Art (popular art) Warhol con la sua arte volle far riflettere gli individui sul voyeurismo collettivo causato da una distanza “umana” creata dai nuovi media.
Nel gennaio 1963 Kounellis, artista greco, portò 12 cavalli vivi nello spazio espositivo; il cavallo è l’animale più rappresentato nei quadri d’arte moderna e ricreando l’ambientazione per un dipinto creò un quadro vivente facendo cadere il confine tra realtà e finzione.
Jeff Koons è sicuramente una figura che ha rivoluzionato il mondo dell’arte con New hoover convertibles creò una serie di oggetti iper-sponsorizzati nel mondo pubblicitario, come le aspirapolveri, decontestualizzandole dalla loro funzione per togliere qualsiasi tipo di aura all’opera d’arte. Questo escamotage portò Koons ad essere conosciuto ai più togliendo quell’idea elitaria del mondo dell’arte per pochi.
Ad avere la fortuna di essere notato da uno dei più grandi galleristi britannici fu Damien Hirst che grazie alla mostra ospitata alla Galleria di Charles Saatchi e con l’esposizione dell’odierna celeberrima The impossibility of death in the mind of someone living che gli valse 12 milioni di dollari ed una fama che ci fa dire che Hirst sia uno degli artisti contemporanei più famosi al mondo.
In Italia qualche anno più tardi, Maurizio Cattelan, decideva di ritrarre il papa nella Nona Ora, Giovanni Paolo II, accasciato a terra, tenuto fermo da un grosso masso; un gioco tra lo scherzo e l’immagine del dolore; un artista italiano che ritrae il papa “oltraggiando” la tradizione ritrattistica dei grandi maestri rinascimentali riuscendo comunque ad omaggiarlo rendendo l’idea di un uomo forte che neanche dopo essere stato colpito da un grosso sasso si ferma e perisce, resiste, al contrario; rispettando comunque il dolore comunicata dal Capo della chiesa.
Arte contemporanea in Italia: 4 artisti da conoscere
Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995)
Laureato in medicina egli diventò il volto dell’informale italiano, Burri fu l’inventore di una tecnica pittorica nuova basata sull’utilizzo di materiali dai quali prendono il nome le sue opere: Sacchi, Plastiche o dal modo in cui il materiale veniva trasformato come nel caso delle Combustioni e dei Cretti.
Franco Vaccari (Modena 1936)
Artista relazionale, fotografo, poeta visivo. Vaccari crede nell’importanza dell’arte come traccia, un segno ed è per questo che lo spettatore è sempre interpellato nelle sue opere facendo si che non sia più passivo ma “colui che innesca un evento senza poterne prevedere i risultati”.
Alberto Biasi (Padova 1937)
Artista appartenente all’arte cinetica, assieme ad un gruppo di amici forma il Gruppo N. le sue opere studiano il campo visivo e percettivo unendo torsioni, lamelle che si intrecciano o sovrapposizione di più piani creando sensi ipnotici e disorientanti; egli utilizza anche ambienti veri e propri in cui lo spettatore si può immergere.
Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994)
Membro di quel collettivo che chiamiamo Arte Povera fino agli anni ’70, Boetti era un nobile italiano con una personalità estremamente eccentrica, ora potremmo definirlo un artista concettuale. È famoso soprattutto per le sue serie di Kilim, tappeti ricamati da tessitrici Afghane dove egli visse per molti anni. ricami enigmatici vanno a formare intere frasi nei tappeti ricamati, creando enormi opere d’arte coloratissime.
Arte contemporanea in Italia: 5 artiste da conoscere
Maria Lai (Ulassai 1919 – 2013)
È una nota artista conosciuta per le sue opere tessili, simbolo di emancipazione femminile in quanto trasformò il mestiere del “fare con il telaio” nella sua arte; creando così un legame tra la cultura antica sarda e l’arte contemporanea.
Carla Accardi (Trapani 1924 – Roma 2014)
Rappresentate dell’Astrattismo italiano, Accardi sviluppa una pittura politicizzata; costituì nel 1970 il gruppo Rivolta femminile insieme a Carla Lonzi ed Elvira Banotti.
Ketty La Rocca (La Spezia 1938 – Firenze 1976)
La Rocca riflette sull’utilizzo del linguaggio: i media, i telegiornali, la pubblicità e la tecnologia; ovvero tutto ciò che in quegli anni aveva cominciato ad influire fortemente sulle vite delle persone.
Monica Bonvicini (Venezia 1965)
Indaga il rapporto tra architettura, potere, genere, spazio e controllo – è tradotta in opere che mettono in discussione il significato del fare arte, l’ambiguità del linguaggio, i limiti e le possibilità legati all’ideale di libertà
Pippa Bacca (Milano 1974 – Gebze 2008)
Conosciuta perché tragicamente scomparsa durante la sua ultima performance Brides on Tour in cui venne brutalmente rapita ed uccisa. Nipote di Piero Manzoni, esponente dell’arte concettuale, fin da piccola si cimentò come performer, in una vita dedicata all’arte fino alla fine.
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