Vai direttamente ai contenuti
Carrello
10 SCANDALI DALL'ARTE CONTEMPORANEA

10 SCANDALI DALL'ARTE CONTEMPORANEA

Se si parla di arte molto spesso ci si trova di fronte a scandali o avvenimenti che hanno portato opere ed artisti al centro dell’attenzione.
Qui di seguito vi elenchiamo 10 tra i più famosi scandali che hanno scosso il mondo dell’arte contemporanea.

Gino De Dominicis, Seconda soluzione d’immortalità

La ventiseiesima sala della Biennale di Venezia del 1972 ospitava l’opera di De Dominicis.
L’artista aveva posizionato un ragazzo down, seduto in un angolo con al collo la scritta “Seconda soluzione d’immortalità (l’universo è immobile)”.
Lo storico Giuseppe Garrera parlando dell’opera si è pronunciato dicendo:

“De Dominicis riproduce la volgarità, la presunzione e spesso l’ottusità di chi guarda. E questa è un’opera che rispecchia i pregiudizi del mondo“. E fu quel mondo infatti a definire il ragazzo sulla sedia “mongoloide”, “minorato”, “subnormale”. L’eco mediatico della vicenda fu così suggestivo che la stessa famiglia del ragazzo, che aveva dato il permesso all’artista di realizzare l’opera, lo denunciò.

Marina Abramovic, Rhythm 0

Era una notte del 1973 quando la celebre performer Marina Abramovic si spogliava di qualsiasi diritto alla Galleria Studio Morra.
L’artista aveva lasciato attorno a sé 72 oggetti e delle istruzioni dove dichiarava l’oggetto della performance e di assumersi completamente la responsabilità di quello che stava facendo. La performance consisteva nel rimanere ferma in silenzio e seminuda per sei ore lasciando che le persone utilizzassero il suo corpo e gli oggetti attorno a lei con libertà.
Inizialmente gli spettatori si limitarono a guardare ma pian piano presero confidenza con la situazione e decisero di alternarsi toccandola, tagliandole una ciocca di capelli, ferendola e

arrivando a minacciarla con una rivoltella. La Galleria dichiarò che il giorno successivo in molti chiamarono per scusarsi non riuscendo a comprendere cosa li avesse spinti a comportarsi in questo modo.

Jeff Koons, Made in Heaven

Il ciclo di opere di Jeff Koons Made in Heaven è una raccolta di opere provocatorie che mostrano la coppia (Jeff Koons e Ilona Staler) nuda in pose esplicite, il cui scopo è esaminare il posto della sessualità nella cultura visiva. Koons ha impiegato lo stile fotografico creando l’estetica delle immagini “glamour”; confondendo i confini tra arte e pornografia, Koons ha sfidato le convenzioni del gusto artistico, incoraggiando il suo pubblico a prendere le proprie decisioni su ciò che è accettabile.

Paul Mccarthy, The Garden

Era il 1991 quando Jeffrey Deitch inaugurava una mostra che sarebbe passata alla storia: post human, in cui venivano radunate le opere di 36 artisti. Quella di Paul Mccarthy rimase in testa a molti, rappresentava infatti un uomo in piedi che aveva un rapporto sessuale con un albero descrivendo un atto puramente meccanico e ripetitivo, esprimendo una sessualità che ha superato il limite naturale.
Lo spettatore stesso si trovava in una situazione che lo faceva sentire male, in imbarazzo, un “guardone”.

Orlan, Successful Surgery

Fra il 1990 e il 1993 Orlan si sottopose a nove operazioni chirurgiche per modificare il suo corpo, una performance trasmessa in diretta internazionale sulla quale la stessa Orlan ha dichiarato: “Fra il 1990 e il 1993 non mi sono sottoposta a nove operazioni. Ho organizzato, orchestrato e messo in scena in maniera completamente volontaria una serie di operazioni chirurgiche dal titolo The Reincarnation of Saint ORLAN e Image/New Image, perché volevo scolpirmi, costruire una nuova immagine attaccando le maschere dell’innato e mettendo in discussione le nozioni di bellezza. […] perché intendevo criticare, smantellare, distruggere questi modelli. Non c’è motivo di nascondere le trasformazioni del corpo perché queste mostrano le decisioni che una donna può prendere con il suo corpo e sul suo corpo.

Petr Pavlensky, tutte le opere

Nel 2012 divenne famoso a livello mondiale per aver protestato contro l’incarcerazione delle cosiddette Pussy Riot, egli si cucì la bocca con il filo spinato citando David WojnarowiczLe Pussy Riot si erano macchiate di “teppismo” in quanto erano contro l’appoggio della chiesa ortodossa al governo di Vladimir Putin.

L’opera di Petr Pavlensky è a metà fra arte ed attivismo, di lui si è parlato moltissimo perché in qualsiasi sua azione crea scompiglio e spacca l’opinione pubblica in due; egli rivendica la libertà di parola ricorrendo a performance crude e violente rimandando all’azionismo viennese.

Oliviero Toscani, Sentenced to Death

Nel 2013 Oliviero Toscani, fotografo italiano, sovvenzionato da Benetton, volò in America per fotografare uomini condannati a morte.
Lo stato del Missouri fece causa al fotografo per non aver comunicato i suoi intenti, ovvero una campagna pubblicitaria contro la pena di morte, prima di aver fatto gli scatti.
Toscani e Benetton invece volevano dimostrare come i condannati non fossero numeri bensì esseri umani.

Il caso in cui l’opera d’arte di Banksy è diventata una performance, e sicuramente uno scandalo, è il caso di Girl with Baloon di cui abbiamo già parlato qui. Mentre l’opera  si batteva all’asta un meccanismo ha fatto sì che la tela venisse ridotta a brandelli da un tagliacarte rendendo la protesta di Banksy contro il sistema dell’arte un momento unico ed irripetibile.

Maurizio Cattelan, Comedian

Nel 2019, Maurizio Cattelan, artista padovano,  ha fatto parlare nuovamente di sé con un gesto irriverente e “dissacrante” tipico del suo modo di operare; presso l’Art Basel di Miami Beach Cattelan ha appeso una banana con dello scotch alla parete dandole il titolo Comedian. Un altro artista Datuna, un sabato mattina prese la banana e se la mangiò trasformando l’opera d’arte in una performance dal titolo Hungry Artist.

Pornhub e la campagna musei “erotici”

“Alcune persone pensano che i musei siano noiosi, ma se vi dicessimo che ospitano una inestimabile collezione porno?” questo, l’incipit della campagna di pornhub dal titolo Classic Nudes per mostrare il lato “sessuale” delle opere d’arte, animandole in video per adulti a contenuto esplicito; questa campagna secondo quanto dichiarato dall’avvocato Luca di Carlo (avvocato di pornhub) si è esaurita, è rimasta online per un periodo di tempo preciso e poi si è autocancellata, nonostante in molti parlassero di diffida. Ma una denuncia c’è stata, quella di Ilona Staler, in arte Cicciolina, che ha denunciato gli Uffizi per aver esposto la serie Made in Heaven accusandoli di sfruttamento dell’immagine.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità? Seguici sui nostri canali social Instagram @cdstudiodarte1968 e Facebook @cdstudiodarte 

Torna al blog